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lunedì 14 novembre 2016

controlli pre immersione con rebreather
Pre-breathing per verificare efficienza filtro

Il Prebreathing, cioè la pratica di respirare cinque minuti nel rebreather prima dell’immersione è sempre stato ritenuto necessario per verificare il buon funzionamento della macchina, far riscaldare il prodotto assorbente del filtro e non ultimo verificarne il buon funzionamento.



In merito è stato eseguito uno studio “randomizzato” su un campione di 20 persone alle quali è stato fornito a loro insaputa un filtro che poteva avere una delle seguenti caratteristiche:
a) Filtro in perfette condizioni
b) Filtro con parziale malfunzionamento
c) Filtro senza materiale assorbente


I risultati hanno mostrato il numero di persone che hanno interrotto il preebreathing per aver rilevato problemi nei vari casi

a) Filtro in perfette condizioni nessuno ha interrotto il prebreathing
b) Filltro con parziale malfunzionamento, solo 2 persone su 20 hanno rilevato il problema

c) Filtro assente hanno rilevato il problema 15 persone su 20.


La conclusione è stata che la difficoltà di rilevare il problema, anche in considerazione che 5 persone su 20, cioè il 25%, non hanno rilevato l’assenza del filtro sia che il prebreathing sia inutile, anzi dannoso a causa dei falsi negativi e che l’unica utilità consisterebbe nel verificare il normale funzionamento della  macchina per il quale sarebbe sufficiente un tempo assai minore.


Una più attenta analisi avrebbe dovuto invece evidenziare che 5 MINUTI SONO POCHI PER RILEVARE IL PROBLEMA, infatti prima o poi TUTTI avrebbero rilevato l’assenza del filtro, sarebbe stato solo un problema di tempo.

Pertanto sarebbe necessario trarre conclusioni e considerazioni diverse:
1) Il prebreathing non hai mai dato garanzie assolute sul funzionamento del filtro, in quanto è svolto in superficie e certi problemi possono manifestarsi solo in profondità, di qui l’importanza dei sensori CO2 e del monitoraggio della zona di reazione, mediante analisi delle temperature.
2) Molti sostengono la necessità di far partire la reazione del filtro in superficie in modo che possa raggiungere la giusta temperatura e la zona di reazione possa essere efficiente.
TO PREBREATH OR NOT PREBREATH di Fabio Bartolucci
TO PREBREATH OR NOT PREBREATH
Da mie esperienze con il rebreather Sentinel, che ha il monitoraggio della temperatura ed estensione della zona di reazione, non posso che confermare la necessità di tale pratica e la congruità dei CINQUE MINUTI.
3) CO2 HITS: FAR PARTIRE LA REAZIONE IN SUPERFICIE è IMPORTANTE per evitare pericolosi accumuli di CO2 proprio in fase di discesa.
4)Una cosa che mi sembra particolarmente negativa è quella di dare la sensazione che il prebreathing sia pressochè inutile e pertanto possa essere evitato del tutto, cosa molto gradita da chi vorrebbe evitare i controlli e le perdite di tempo dovute ai PREDIVE CHECK della macchina. 
Concludendo, penso sarebbe stato molto utile protrarre i tempi del test cercando un tempo ove tutti avrebbero potuto rilevare i problemi.

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