Testo: Dr.ssa Roberta Eliodoro
Foto : Ivan Rullo
Foto : Ivan Rullo
Grazie alla nostra sede sul lungomare di
Marina di Gioiosa Jonica, nel cuore del basso Jonio calabrese, effettuiamo a scopo sia turistico che didattico
numerosissime immersioni subacquee nel tratto di mare antistante la
sede del diving.
Ciò ci ha consentito, nel corso degli anni, un
monitoraggio pressoché settimanale, addirittura giornaliero durante
la bella stagione (da aprile ad ottobre), della biodiversità
presente in questo tratto di mare.
I dati raccolti sono inoltre stati
confermati da istruttori e guide
subacquee che operano nella medesima
area da oltre dieci anni e che hanno supportato – anche con foto e
video – i dati da noi rilevati riguardo la biodiversità dell’area
anche per gli anni precedenti, senza discontinuità.
E’
emerso che il tratto di mare antistante il comune di Marina di
Gioiosa – che è caratterizzato da un fondale di ghiaia e sabbia
che degrada rapidamente fino a formare una fossa che raggiunge i 400
m a non molta distanza dalla linea di costa – oltre ad una serie
di specie tipiche dei fondali sabbiosi, ospita abitualmente le uniche
due specie di cavalluccio marino attestate in Italia: l’Hippocampus
hippocampus (o Ippocampo camuso, dal muso corto) e
l’Hippocampus guttulatus (o Hippocampus
ramulosus).
Queste specie, dai variopinti colori e
dall’indole schiva, vivono e si riproducono sul fondale di Marina
di Gioiosa generalmente tra gli 8 m ed i 30 m di profondità,
visibili a chiunque voglia immergersi.
Relativamente alla
profondità, i cavallucci marini presenti a Gioiosa prediligono le
basse profondità (dai 7/8 m ai 15/20 m) nei mesi caldi
(giugno-settembre), per poi spostarsi più in profondità (dai 12/15
m ai 35/40 m) – ma sempre nello stesso tratto di costa – nei mesi
in cui l’acqua si raffredda, quando si susseguono frequenti
mareggiate e si registra l’apporto in mare dell’acqua dolce delle
fiumare gonfie per le piogge invernali.
Talvolta, tuttavia, a
prescindere dalla stagione, sono stati individuati esemplari anche a
profondità maggiori, fino ai 50 m.
Come ben sa chi si occupa, anche
marginalmente, di biologia marina, l’ippocampo è un pesce
particolarmente noto anche per la peculiare strategia riproduttiva
che lo caratterizza: è infatti il maschio a portare con sé le uova
fecondate in una tasca incubatrice fino alla nascita dei piccoli.
E
frequentissimi sono i cavallucci marini “incinti” che abbiamo la
fortuna di incontrare ed ammirare sott’acqua qui a Marina di
Gioiosa!
Gli ippocampi sono specie molto fragili
e la loro abbondante presenza si deve probabilmente anche alla
salubrità delle nostre acque: la mancanza di inquinanti in mare, in
base a recenti studi, favorirebbe infatti la riproduzione dei
cavallucci marini, specie oggi sempre più rara e oramai introvabile
in altri tratti di costa.
Ma qui a Marina di Gioiosa gli ippocampi
non solo sono abitualmente presenti, ma addirittura con un elevato
numero di esemplari, molti dei quali di piccola taglia e di giovane
età.
In alcune immersioni, pur coprendo un areale piuttosto ridotto
e per un tempo abbastanza limitato (i 45/50 minuti di
un’immersione...), ci è capitato di contare più di 15/20
esemplari!
Chi si occupa di biologia marina sa che
tali dati sono straordinari, poiché queste affascinanti e piccole
creature rappresentano incontri sempre più rari nei nostri mari,
come risulta da numerose iniziative mondiali atte a tutelarli (come
l’iniziativa della Zoological Society of London).
Nella Red
list dell'IUNC 2009.2 sono citate 33 specie di
Hippocampus (delle circa 50 classificate), ciascuna con
diversi gradi di vulnerabilità. Per la maggior parte non vi sono
informazioni adeguate per effettuare una valutazione diretta o
indiretta del rischio di estinzione, pertanto sono classificate come
DATA DEFICIENT (DD); molte altre sono classificate come vulnerabili
VULNERABLE (V) o addirittura con altissimo rischio di estinzione di
natura ENDANGERED (EN).
I cavallucci marini sono
inoltre elencati nell'Appendice II del CITES (Convenzione sul
commercio internazionale di specie di fauna e flora minacciate
d'estinzione, nota semplicemente come "Convenzione
di Washington"), che
include le specie non necessariamente minacciate di estinzione, ma il
cui il commercio deve essere controllato al fine di evitare uno
sfruttamento incompatibile con la loro sopravvivenza.
Il nostro mare
rappresenta un inestimabile serbatoio di biodiversità ed è dovere
sia di ognuno di noi conoscere, far conoscere e tutelare questo
enorme patrimonio sommerso.
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