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venerdì 19 luglio 2013

La prua sarebbe calata in modo visibile rispetto al pelo dell'acqua. Le rassicurazioni di Titan Micoperi: ''Non vi e' evidenza di un processo di corrosione tale da compromettere la robustezza del relitto"
Concordia, un anno dopo (Afp)
Concordia, un anno dopo (Afp)
Grosseto, 18 luglio 2013 - La progressiva corrosione dello scafo e iniziali cedimenti sarebbero stati osservati in recenti ispezioni subacquee alla Costa Concordia, circostanze che sarebbero tali da determinare un ulteriore abbassamento sul fondale. Lo apprende l'Ansa. In particolare la prua, si apprende ancora, sarebbe calata in modo visibile rispetto al pelo dell'acqua.
Le ispezioni subacquee non avrebbero invece rilevato fenomeni di inquinamento, ne' delle acque ne' rispetto a fauna e flora marina. Secondo alcune ipotesi, e' come se lo scafo, progettato per altre funzioni, ovviamente privo di manutenzione, e sottoposto a stress 'meteomarini' e degrado da 18 mesi, stia cedendo sotto il peso della nave stessa. Dalle osservazioni subacquee anche le rocce entrate nello scafo starebbero contribuendo ad accentuare i fenomeni di corrosione della Concordia, con un indebolimento della struttura. I sopralluoghi sono stati eseguiti nell'ambito dell'inchiesta per disastro ambientale.

LE RASSICURAZIONI DI TITAN MICOPERI
''Non vi e' evidenza di un processo di corrosione tale da compromettere la robustezza del relitto. L'effetto delle onde marine che si sono infrante sul relitto dal giorno dell'incidente ne hanno tuttavia determinato una deformazione che rimane comunque entro limiti che non destano preoccupazione''. Lo precisa in una nota il consorzio
Titan Micoperi.  ''I sistemi di ritenuta posizionati nel novembre del 2012 hanno stabilizzato il relitto'', spiega nella stessa nota Titan Micoperi. ''Quanto sopra è  confortato dai rilievi che vengono effettuati periodicamente sul relitto dagli esperti dell'Università di  Firenze''. ''E' ovvio - commenta ancora il consorzio - che il passare del tempo e l'azione degli agenti atmosferici non possono che contribuire al deterioramento delle condizioni complessive del relitto, motivo per cui la rapidità dei tempi di rimozione resta una priorità, unitamente alla tutela dell'ecosistema marino e alla sicurezza delle operazioni''.

Fonte: http://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/2013/07/18/921751-costa-concordia-cedimenti-scafo.shtml

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