Guanti stagni |
La funzione di fornire protezione termica è demandata ad un sottoguanto termico generalmente confezionato con tessuto tecnico caldo, traspirante e imputrescibile.
Il guanto è in PVC o in lattice e la scelta dipende dal tipo di utilizzo prevalente. Il guanto è direttamente derivato dal settore industriale e rientra nella categoria dei DPI.
Il sistema di guanti stagni si compone di guanto stagno e set di clampe per la connessione alla muta stagna.
Una parte del sistema è collegata al guanto stesso mentre l'altra (docking) è fissata sulla muta stagna stessa.
Il sistema di connessione alla muta è generalmente reversibile (e così deve essere) nel senso di non intaccare la struttura della muta stagna per il montaggio. In verità esiste anche il sistema di connessione incollato sulla manica della muta stagna che, di fatto, elimina il polsino stagno e che riteniamo essere una pessima soluzione. Altro sistema che inficia la funzione di tenuta del polsino stagno è rappresentata dal sistema di montaggio degli anelli utilizzando il polsino stesso che viene per questo rovinato dal montaggio oltre a perdere la funzione della tenuta stagna.
Clampe in tecnopolimero per guanti stagni |
La EN 14225-5 prevede infatti che polsini e collarini siano stabilmente collegati alla muta stagna e con funzione di tenuta stagna, tenuta che viene meno nel caso di rimozione del polsino (con sistema della flangia incollata sulla muta) e con il sistema che utilizza il polsino risvoltato sull'anello di connessione alla muta (viene eliminata la funzione di tenuta stagna demandata al polsino).
La motivazione è evidente e logica: in caso di foratura o disconnessione del guanto stagno la tenuta del polsino deve impedire l'allagamento della muta.
Se il polsino non c'è o non fa tenuta allagamento del guanto corrisponde ad allagamento della stagna, evento grave in caso di acqua fredda ma gravissimo in caso di acque contaminate.
Clampe brevettate con sistema di sicura a scatto |
La realizzazione di stampi è molto cara e quindi ammortizzabile solo con grandi numeri di produzione.
Le soluzioni con clampe in metallo, spesso considerate molto qualitative, sono in realtà delle produzioni artigianali la cui scelta ricade sulla lavorazione al tornio per evitare investimento negli stampi non avendo grandi numeri con cui ammortizzare la produzione.
I guanti stagni al pari della muta stagna devono essere compensati e questo si realizza, normalmente, inserendo un tubicino in silicone sotto il polsino che mette in comunicazione la stagna con il guanto stagno. In caso di perdita di tenuta del guanto il tubicino va rimosso per stoppare la perdita di gas dalla stagna compensata.
Sottoguanto termico |
Nelle immersioni prolungate o in acque particolarmente fredde poter contare su una protezione extra alle mani aggiunge sicurezza oltre che comfort.
Infatti i guanti stagni, sebbene siano più voluminosi rispetto ai tradizionali guanti in neoprene espanso, proprio perchè tengono le mani calde ed asciutte non fanno perdere sensibilità per il freddo.
I guanti stagni possno essere installati su mute stagne con polsini in neoprene oppure in lattice indifferentemente. Le clampe sono dotate di anelli di differente spessore per intercettare sia lo spessore del neoprene che quello del lattice. L'accoppiamento di tenuta è sempre meccanico mediante incastro di tenuta tra clampe e anelli.
Se le clampe vengono fissate sul lattice del polsino (nella parte vicina alla manica) sarà il lattice stesso a creare una naturale guarnizione di tenuta. Se invece le clampe vengono fissate al polsino di neoprene (il discorso è analogo anche se fissiamo alla manica della muta subito sopra attacco polsino), occorrerà preparare il punto di connessione con un sigillante polimerico in modo da creare la guarnizione di tenuta.
Nei video che seguono si spiegherà come montare i guanti stagni su entrambe le tipologie di polsini: lattice e neoprene.
Montaggio su polsino in neoprene
Montaggio su polsino in lattice
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